domenica 20 ottobre 2013

Hair artists: Sassoon e Vergottini



Il “caschetto” è uno di quei tagli di capelli diventato parte dell’immaginario collettivo. Le prime a portarlo furono le belle flapper-girls degli anni 20, una su tutte Louise Brooks. E’ un taglio di capelli nato dalla ribellione: i capelli “alla maschietta” e il make up pesante vennero adottati dalle giovani che bevevano, fumavano , si divertivano,  guidavano, lavoravano e amavano come gli uomini, sovvertendo i ruoli di genere che erano stati in vigore fino a quel momento per affermare il diritto delle donne di vivere la modernità e decidere per sé stesse. 



Il caschetto avrà lo stesso significato di liberazione della donna da determinati stereotipi di genere quando verrà riproposto 40 anni dopo da quello che forse è definibile il più grande parrucchiere della storia: Vidal Sassoon, morto nel 2012 a 84 anni.
Sassoon apre il suo primo salone nel 1954 a Londra e da subito la sua attitudine nell’arte dell hairstyling appare ben chiara: eliminare ossigenazioni, bigodini, pieghe voluminose, cotonature infinite, riccioli scolpiti e laccati all’estremo per tornare alla bellezza dei capelli naturali, scolpiti sapientemente in volumi geometrici ed essenziali che la cliente poteva mantenere a casa solo con un colpo di spazzola.  La sua ispirazione dichiarata era il  movimento artistico e architettonico della Bauhaus, e non si fatica a ritrovare la la stessa filosofia e lo stesso stile visivo nei suoi tagli di capelli – concepiti come vere e proprie architetture, Sassoon impiegava anche 3 ore per un bob-cut, tagliando millimetro per millimetro per creare col solo taglio i volumi giusti. Tra le clienti più affezionate la nostra cara Mary Quant, che tutt’ora porta un bob, che contribuirà a diffondere lo stile Sassoon nella Londra modaiola.




Dalla swinging london a Hollywood il passo è breve; la fama di Sassoon attraversa l’oceano : apre il suo salone in Madison Avenue nel 1965 a New York. La sua bravura  sarà consacrata ulteriormente con un altro taglio iconico, quello che farà a Mia Farrow sul set di Rosemary’s Baby :il pixie cut super-corto, androgino e dall’allure francese. Era il 1968.




 In Italia la stessa filosofia ispirerà una famiglia di storici parrucchieri: i Vergottini! Iniziano la loro attività di parrucchieri a Bergamo negli anni 40 divenendo subito richiestissimi, per poi aprire un salone in via Montenapoleone a Milano nel 1962 il quale attira la clientela più in voga grazie a tagli all’avanguardia contraddistinti dalla sfumatura a V sulla nuca. Era il loro marchio di fabbrica, ispirato alle migliaia di nuche maschili che zio Celeste Vergottini aveva  rasato in gioventù, assieme al metodo di lavaggio effettuato con acqua versata da brocche di rame per non rovinare i capelli e renderli più lucenti. I loro corti tagli geometrici furono presto sfoggiati da tutte le donne ricche e alla moda di Milano, anche da quelle a cui il particolare look, pensato specialmente per ragazze giovani e snelle, non donava molto. Le chiamavano per prenderle un po' in giro ''le vergottinate''.

Rita Pavone si fa tagliare i capelli da Celeste Vergottini


La Caselli si fa ritoccare il celeberrimo ''Casco d'Oro''
Lavoreranno anche per la RAI e tra le tante passeranno dalle loro mani Caterina Caselli, Raffaella Carrà, Rita Pavone… e una ragazza molto speciale: Valentina di Crepax. Il fumettista si ispirerà proprio allo stile Vergottini per creare la bellissima e disinibita Valentina, icona della sensualità su carta e simbolo di donne e ragazze “in evoluzione”, alla scoperta del proprio corpo e della propria libertà. Sarà criticata da alcune femministe che non vedevano di buon occhio le sue avventure erotiche e sognanti, ma che poi ammetteranno “volevamo tutte essere Valentina”. 





<3 mademoiselleJeanne




The ‘bob-cut’ is one of those haircuts that have become part of the collective imagination. The first ones to flaunt it were the beautiful flapper-girls in the 20s, like the movie star Louise Brooks. It was born by rebellion: the “boyish” haircut and the heavy make up were adopted by young girls who wanted to drink, smoke, drive, work and love like any male, subverting the gender roles  of the time and trying to affirm the women’s right to fully live the modernity  and decide for themselves.

The bob will carry the same values of emancipation when, 40 years later, the greatest hairdresser of all times proposed it again: Vidal Sassoon, who died 84 years old in 2012.
Sassoon opened his first hair salon in 1954 in London and soon made his attitude in hair-styling clear: no more bleaching, rollers, big perms, super backcombing or sculpted extra-hairsprayed curls, back to the beauty of natural glossy hair. He skillfully  sculpted the hair into geometric and essential volumes that the customers could easily recreate at home using only their brush.
His declared inspiration was the architectonic and artistic movement of Bauhaus, whose aim was to integrate art and industrial production - it is easy to find the same philosophy and the same visual style in his haircuts, that were conceived as real architectures. Sassoon could take up to 3 hours to make a satisfying bob-cut, cutting at millimeter-precision to obtain the perfect volumes with scissors only.
One of his most affectionate customers, Mary Quant helped to spread the style in the fashionable London (and she still has a bob nowadays!).
From swinging London to Hollywood, it is a small step and Sassoon’s fame crosses the ocean: he opens his New York based hair salon in Madison Avenue in 1965. His skills and fame will be further legitimated by another iconic haircut, the one he created on Mia Farrow for the movie Rosemary’s Baby:  the super-short androgynous pixie cut, full of French allure.
It was 1968.


In Italy the same hair-philosophy inspired a whole family of hairdressers: the Vergottini family. They started their hairdressing activity during the 40s in Bergamo, soon becoming very sought-after by the wealthy families; in 1962 they opened their historic salon in Milan, in via Montenapoleone. It attracted the most fashionable clients thanks to their avant-gard haircuts distinguished by the V-shaped nape taper. It was their trademark, inspired by the thousands male customers that uncle Celeste Vergottini had tapered in his youth,  along with the special mild washing method  for which was used only water in copper jugs to make hair shinier and healthier. Their geometric short cuts were soon flaunted by all the fashionable or rich women in Milan, even by the ones who didn't really look good with that particular style (they called them "Vergottinate''), which was thought especially for young and fit girls. 
They also worked for RAI (Italian State TV) styling all the Italian tv and music stars, like Caterina Caselli, Raffaella Carrà, Rita Pavone… and a very special girl: Crepax’s Valentina. The comic artist will take the Vergottini style as inspiration to create the beautiful and uninhibited photographer Valentina, ink-made sensuality icon and symbol of “evolving” women and girls discovering their bodies and their freedom. Harshly criticized by some feminists for her dreamy  psychedelic erotic adventures, they will later admit “we all wanted to be Valentina”.



<3 MademoiselleJeanne

1 commento:

  1. Nostalgia, i tagli vergottini mi ricordo quando ho cominciato a lavorare dal parrucchiere, che belli erano.

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